ZAYT TRIO

Anahì Gendler : Vocal

Roger Rota :Sax et Duduk

Dudu Kouate :Percussion, Vocal et Xalam

Ce projet, encore une autre trouvaille de DUDU' KOUATE, percussioniste et polistrumentiste sénégalais, souvent engagé dans ce territoire sans frontiéres et sans les régles préconstruites de la contamination entre les genres, les disciplines, les cultures et les traditions.

Séduit par la magie de la vocalité et par la tradition instrumentale du Proche Orient, il a cherhé la rencontre avec la voix mure et trés personelle de la jeune artiste israelienne ANAHI GENDLER et aussi de ROGER ROTA, saxophoniste trés apprecié dans le panorama jazz national. Il joue aussi le Duduk: clarinette armenienne.

ODWALLA The World Percussion & Dance

“Chi lotta può perdere....chi non lotta ha già perso”

DAJALOO

 

PIETRO TONOLO sassofoni

GIAMPAOLO CASATI tromba e cornetta

ROBERTO ROSSI trombone e conchiglie

GIANCARLO BIANCHETTI chitarra elettrica

DUDU KOUATE percussioni, strumenti vari

NABY CAMARA percussioni

MOULAYE NIANG batteria, percussioni

 

 

Pietro Tonolo ha iniziato a occuparsi di musica e cultura africana parecchi anni fa (il rapporto tra jazz e musica africana è cosa nota...); il crescente interesse è sfociato in un primo viaggio in Senegal effettuato nel gennaio 2009. L'impatto con il mondo musicale africano-estremamente positivo e fruttuoso-ha portato all’ideazione del progetto ’Dajaloo’, che in lingua wolof significa “essere simili”, sviluppato nel corso di due altri soggiorni in Senegal. Sono stati coinvolti quattro percussionisti senegalesi, facenti parte del gruppo 'Africa Djembè Junior' e tre importanti musicisti italiani (Giampaolo Casati, Roberto Rossi e Giancarlo Bianchetti). Ne è risultato uno spettacolo molto intenso e coinvolgente, la cui efficacia è stata verificata ‘sul campo’ nel corso di una tournee italiana effettuata lo scorso luglio, che ha riscosso un ottimo successo di pubblico e critica.

‘Dajaloo’ è un progetto in continua evoluzione, e ora si presenta con un altro gruppo di percussionisti, coordinati da Dudu Kouate, percussionista e polistrumentista senegalese da anni attivo sulla scena musicale italiana ed europea, il guineano Nabi Camara, e Moulaye Niang:

È da poco uscito – per l’etichetta romana ‘Parco della Musica’ – il CD ‘Dajaloo’

 

 

BAGAMOJO

Bagamojo, blues tra africa e psichedelia

bagamojo2Una serata blues doc quella di Strade Blu di stasera 15 luglio. Alla Biblioteca Comunale di Alfonsine salgono sul palco i Bagamojo. Incontro di due bluesman di razza italiana Paolo Venturi e Max Sbaragli con un percussionista africano Dudù Kouate che riporta il bleus a casa propria e cioè in Africa, tra il calore del deserto e la malinconia di una sofferenza cicatrizzata nei secoli.

 

Paolo Venturi non ha bisogno di presentazione. Assieme a lui Max Sbaragli, con cui oltre a “Cold And Far Blues” condivide ormai da qualche anno il percorso musicale. Un mix di pura tradizione downhome, psichedelica ed etnica.

 

Ensemble RES

“ALEA” from John Cage

 

 

Estratti da “bacchanale” per pianoforte preparato  eseguiti all’interno di

una performance improvvisativa. Una rivisitazione di Cage effettutata attraverso

le tecniche della musica intuitiva e della conduction jazzistica.

Cinque momenti musicali dedicati al gioco aleatorio dei suoni e dei rumori.

 

 

    Massimiliano Milesi – Conduction, Tenor Saxophone

    Tino Tracanna – Soprano, Tenor, Baritone saxophone

    Gabriele Mitelli – Trumpet, Flugelhorn

    Eloisa Manera – Violin

    Amerigo Lancini – Guitar

    Davide Panza – Guitar

    Roberto Frassini Moneta – El. Bass

 

    Marco Rottoli – Double Bass

    Dudu Kouate – Percussion

   Filippo Sala Drums

PENSIERI AFRICANI

“WORLD JAZZ IN AFRICAN MOOD”

Un trio dai mille colori e dalle dinamiche altissime.

Il progetto musicale Pensieri Africani,pensato da Guido Bombardieri e Dudu Kouate realizzato con la collaborazione di musicisti italiani e africani.assortiti per l'occasione (discografico),e meritevole per più di un motivo.

Il primo è chiaramente di natura musicale,la contaminazione tra il jazz e la musica africana ha prodotto un risultato di grande spessore musicale,soprattutto in quanto è riuscito ad evitare quei difetti,quasi fisiologici,in cui a volte incorrono simili operazioni oggi di moda,rispettando le differenti culture musicali.

Pensieri Africani non è un lavoro in cui il jazzista italiano,collaborando con musicisti africani ,pensa di arricchire il proprio stile con tratti esotici,piuttosto il risultato della collaborazione si caratterizza per la freschezza di una sonorità genuina e spontanea,come se questo gruppo di musicista non sia alla prima esperienza comune in studio.Il gruppo è composto da GUIDO BOMBARDIERI,uno dei più interessanti sassofonisti italiani,DUDU KOUATE,inesauribile per fantasia sonora e tematiche e di MARCO BIANCHI,giovane talento del jazz italiano,ma già maestro della marimba,strumento che si ascolta raramente in ensemble tradizionali jazz e questo è un'ottima occasione per lasciarsi sedure da quei delicatissimi suoni tutto da godere.

Durante questo raffinatissimo spettacolo,l'Africa è sempre li che ci guarda attentamente

 

 

SABTA

 

MIKI NISHIYAMA_Mandolino

GINO ZAMBELLI_Fisarmonica

DAVIDE MERLINO_Vibrafono

SIMONE PRANDO_Contrabbasso

DUDU’ KOUATE_Percussioni

 

 

Sabta è il nome arabo della città di Ceuta, sulla punta settentrionale del Marocco, luogo di incontro e di passaggio di molte culture, luogo dai molti sapori, profumi, colori. E proprio l'incontro di suoni, melodie e ritmi, di suggestioni, tra i cinque musicisti di questo nuovo progetto, fanno pensare davvero alla musica come la forma d'arte che più di tutte può diventare luogo superiore d'incontro tra le varie culture.

 

La musica che nasce da questo incontro diventa il profumo della curiosità, delle emozioni, della gioia per la musica come forma di dialogo, come mezzo per raccontare una storia, per raccontare la propria storia e metterla in condivisione con la storia di tutti.

 

Sabta propone musica originale in bilico tra la musica ethno jazz, la musica contemporanea e l'improvvisazione totale. L'impasto sonoro dato dall'inusuale organico lascia sorpresi e rapiti, in un metaforico viaggio lungo i confini dei popoli, dei suoni e dei colori. L'uso occidentale di catalogare ogni cosa trova di fronte alla musica di Sabta una difficoltà non da poco, lungo i loro concerti ci si puo' trovare di fronte ad un ambiente contrappuntistico rinascimentale, oppure ad un rito africano antico secoli, al jazz degli Art Ensemble of Chicago o al tango di Piazzolla.

 

Un viaggio d’incontro, un viaggio di scoperta.

 

 

CRESCENT COLLETTIVE